L'Arte dell'incisione dei Cammei

L'incisione su Cammeo è un'arte che affonda le sue radici lontano nella storia. Ogni cammeo è un lavoro di scultura in miniatura, amato dai collezionisti sin dal IV secolo a.c. 
I cammei antichi rivelano le maniere, le usanze, le filosofie, le credenze, eventi sociali e storici che hanno marcato il nostro passato. Solo di recente abbiamo associato il nome "Cammeo" con i profili di belle donne, qualche volta incisi male, prodotti solo per soddisfare i gusti dei consumatori. Infatti la gamma di soggetti ancora da incidere su cammeo è enorme. Di seguito è descritto lo sviluppo del cammeo dal suo inizio ai giorni moderni. Una storia affascinante.

Il Cammeo, termine di incerta e discussa origine, indica di per se' un bassorilievo realizzato attraverso l'incisione su conchiglia.
Questo tipo di lavorazione si inserisce in un'epoca che può essere individuata intorno al 1830.
Ed è ai primi dell'Ottocento, che si annovera la presenza dei Cammei a Torre del Greco, ad opera di un pugno di artisti romani, per antica tradizione esperti nell'incisione su pietre dure. E sono forse riconducibili a questi anni i primi esperimenti per realizzare piccoli bassorilievi dai frammenti di conchiglia, meno resistente da incidere.
La via al successo della conchiglia trova intanto un'ulteriore spinta in due fatti in apparenza assai lontani tra loro, ma parimenti efficaci: l'arrivo di enormi quantitativi di conchiglie, che le navi provenienti dall'Africa usano come zavorra, e la crisi che peserà sui laboratori di Torre del Greco negli anni che vanno dal 1875 al 1880, quando la scoperta a Sciacca di ricchi banchi di corallo determinerà non solo la saturazione del mercato, ma lo scadimento di ogni tipo di lavorazione.

Ma quali conchiglie vengono utilizzate per ricavarne dei cammei? E perché il colore del fondo varia dal salmone al rosa al marrone? 
Le conchiglie più adatte a questo tipo di lavorazione provengono tutte da mari lontani e presentano ovviamente caratteristiche diverse, sia per forma e grandezza che per colore. Quelle più largamente usate appartengono alla specie Cassis nella quale rientrano tre tipi particolarmente adatti a dare risalto all'incisione, grazie al fondo di un colore più intenso.
La conchiglia per eccellenza é la Cassis che proviene dal Centro America, detta comunemente "sardonica" e alta circa trenta centimetri. Presenta un fondo marrone-bruno e nella parte esterna (quella destinata all'incisione) é perfettamente bianca. 
A ruota segue la Cassis Rufa, detta "corniola", generalmente di origine africana, alta circa la meta' della "sardonica", con un fondo tendente al rossastro e la parte esterna di un debole carnacino. Sempre alla stessa famiglia appartiene anche la Cassis Cornuta, detta "Arancio" dal particolare colore del fondo, e' alta circa venticinque centimetri.

La materia e' umile, e tale resta anche se a riscattarla interviene la mano dell'artista. Il destino della conchiglia, in effetti, non si discosta molto da quello di una tela in rapporto al dipinto per il quale viene utilizzata. Il valore e' tutto ed esclusivamente nella qualità della pittura. Questo spiega quale primato abbia la perizia dell'incisore, la sua creatività, il suo gusto rispetto alla conchiglia sulla quale opera.